LI FIDANZATI
E quelli? Quelli staveno seduti
Mano a mano indentro a la metro
Lei accorata, triste, l’ occhio tetro
Lui uguale, prodigo de sguardi muti
Le dita intrecciate, segno de pene
Tradiveno er peso dell’ambascia.
S’era scapricciato co’ na bagascia?
Lei torna, da lontano che proviene?
Chissà, magara è solo er sentimento
Che mozzica sti córi giovinetti
E ‘ngrossa er più piccolo tormento
Ma ecco la fermata che l’ aspetta
Se arzeno all’unisono, perfetti
E sbiancheno le dita nella stretta
Fin da bambino mi hanno sempre ripetuto: “Parla come magni”. E io questo consiglio l’ho seguito, alla lettera. Talmente alla lettera che ho cominciato anche a scrivere come “magno”.
Così sono nate “Le Poesie Der Sandrone”