SE FAMO N’ACROSTICO?
Citando Fantozzi, dicesi acrostico quer componimento poetico che tu piji le lettere de quarcuno, poi le scrivi tutte in fila pe’ uno, e allora scrivi pe oggni lettera na cosa che poi, ecco, ritrovi er nome che avevi scritto prima così come te lo figuravi, poi te lo rileggi e er gioco è fatto.
Nun ciavete capito ‘n cazzo, ve’?
Vabbeh, forse è mejo che lo leggete qui.
Ve vedo ancora dubbiosi, quindi me pare mejo favve vedè quarche esempio. Ar Cimitero Acattolico de Roma (ve vedo che ve state a toccà…), su la lapide der poeta John Keats trovate un bell’acrostico in memoria.
K-eats! if thy cherished name be “writ in water” E-ach drop has fallen from some mourner’s cheek; A-sacred tribute; such as heroes seek, T-hough oft in vain – for dazzling deeds of slaughter S-leep on! Not honoured less for Epitaph so meek!
Keats, se il tuo prezioso nome è scritto sull’acqua Ogni sua goccia è caduta dal volto di chi ti piange Un tributo sacro, come può anelare un eroe, Sebbene sovente in vano, per i suoi strabilianti atti di carnefice Riposa ! Non meno in onore per sì mite epitaffio
N’artro esempio, magara in itagliano? Allora ve faccio legge quello che Eugenio Montale scrive alla poetessa Maria Luisa Spaziani. Er nome, sapientemente niscosto, fa risaltà ancora deppiù la carica erotica de la dedica, ma st’aapetto carnale der sor Eugenio annatevelo a legge qua che è scritto da paura.
Da un lago svizzero Mia volpe, un giorno fui anch’io il ‘poeta assassinato’: là nel noccioleto raso, dove fa grotta, da un falò; in quella tana un tondo di zecchino accendeva il tuo viso, poi calava lento per la sua via fino a toccare un nimbo, ove stemprarsi; ed io ansioso invocavo la fine su quel fondo segno della tua vita aperta, amara, atrocemente fragile e pur forte. Sei tu che brilli al buio? Entro quel solco pulsante, in una pista arroventata, àlacre sulla traccia del tuo lieve zampetto di predace (un’orma quasi) invisibile, a stella io, straniero, ancora piombo; e a volo alzata un’anitra nera, dal fondolago, fino al nuovo incendio mi fa strada, per bruciarsi.
Mo ve pare più chiaro? Gajardo st’acrostico, eh? Magara te piacerebbe aveccelo uguale, da regalallo a quarcuno/a e ne la comitiva nun t’avanza un Keats o un Montale (li poeti so’ come l’idraulici, quanno te servono nun li trovi mai)?
Tranquillo, ce sta er Sandrone!
Compila er modulo in fonno a la paggina e prima possibbile te rimanno l’acrostico bello e finito. Me serve solo er nome, cognome e quarche indizzio, giusto pe’ sape de chi stamo a parlà. Più facile a fallo che a dillo.
Citando Febbre da Cavallo, qua non se pijano sordi da nessuno. Giusto pe’ esse chiari. E’ tutto ‘n gioco, pe’ divertisse. Se ve va, quello che ve scrivo lo metto qua, ner blog. E se ve va, me taggate ‘ndo ve pare.
Se non ve va, beh. Manco a ffa così
Fateve ‘n giro tra l’articoli: se fate attenzione, quarche acrostico lo trovate, qua e là.
Lascia un commento